Wasmes, 15 ottobre 1879
Caro Theo,
ti scrivo per dirti quanto ti sono grato della tua
visita.
Quando
ti ho rivisto e ho preso a camminare con te, ho avuto una sensazione che da
tempo non provavo più, come se la vita fosse qualcosa di buono e prezioso
da tener caro. Mi sono sentito più vivo e più allegro di quanto
non mi sia sentito da molto tempo, poiché man mano la vita è
diventata per me meno importante, meno preziosa e quasi indifferente. Almeno,
così credevo. Quando si vive con gli altri e si è uniti a loro
da un affetto sincero, si è consapevoli di avere una ragione di vita
e non ci si sente più del tutto inutili e superflui: abbiamo bisogno
l’uno dell’altro per compiere lo stesso cammino come compagni
di viaggio, ma la stima che abbiamo di noi stessi dipende molto anche dai
nostri rapporti col prossimo.
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